Il divario venuto a generarsi tra il cosiddetto “nord del mondo” rispetto al “sud” sembra offrire importanti opportunità a quest’ultimo, soprattutto quando si parla di economia circolare e di un significativo miglioramento delle condizioni di lavoro.
Attualmente, le ricerche disponibili sono poche e i relativi impatti socioeconomici dell’economia circolare sono “faziosi”. Pongono l’attenzione sulle filiere strutturate delle economie più sviluppate, mentre presentano forti lacune in merito a quell’economia informale che gravita intorno al settore dei rifiuti, del riciclo, del recupero di materiali, il quale si contraddistingue in un significativo indotto a favore delle aree più povere del globo, dove lavorano donne, migranti, giovani vulnerabili. Da questa situazione, il rischio maggiore sarebbe quello di continuare a perpetuare un modello di sviluppo “eurocentrico”.
L’International Labour Organization ha prodotto un report intitolato Decent Work in the Circular Economy: An Overview of the Existing Evidence Base, un documento che analizza425 pubblicazioni scientifiche ed indagano la correlazione tra economia circolare e lavoro dignitoso.
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