C’è ancora chi crede che scegliere la sostenibilità significhi sacrificare la crescita economica o la competitività aziendale. Eppure, i dati raccontano una storia diversa: quella di un’economia che può essere più resiliente, produttiva e inclusiva proprio grazie a modelli sostenibili. Il nuovo Rapporto ASviS 2024 smonta i pregiudizi e offre uno scenario concreto per il futuro dell’Italia.
Da anni il dibattito pubblico oppone – spesso erroneamente – sostenibilità e competitività, quasi fossero due poli incompatibili. Il Rapporto ASviS di quest’anno dimostra il contrario, costruendo quattro scenari economici per l’Italia al 2030 e al 2050. Il risultato? Più un Paese investe nella sostenibilità, migliori sono le sue prospettive economiche, ambientali e sociali.
Tra gli scenari analizzati, quello definito “Sostenibilità Competitiva” mostra l’impatto positivo di politiche ambiziose per la transizione ecologica. Questo approccio non solo riduce le emissioni e migliora la qualità della vita, ma genera anche un effetto moltiplicatore sull’economia: più occupazione, maggiore produttività e PIL più elevato rispetto agli scenari meno attenti all’ambiente.
Il rapporto evidenzia che puntare sulla sostenibilità non è una scelta “ideologica”, ma una strategia razionale. Le imprese che integrano criteri ESG nei loro processi mostrano una maggiore capacità di innovazione e resilienza. Non si tratta solo di ridurre il rischio regolatorio o reputazionale: è un modo concreto per creare valore, rafforzare le filiere produttive e attrarre investimenti.
Emerge anche una criticità importante: il ritardo dell’Italia rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030. L’indice composito elaborato da ASviS mostra un rallentamento generale nell’ultimo anno, con alcune regioni italiane ben lontane dagli standard europei. Questo significa che l’attuale passo non è sufficiente e che serve un’accelerazione decisa, sia sul fronte delle politiche pubbliche che sul lato delle imprese.
Ma non tutto è negativo. Il rapporto dimostra anche che i benefici delle politiche sostenibili sono più forti e duraturi rispetto a quelli generati da modelli di crescita tradizionali. In altre parole, non si tratta più di scegliere tra ambiente e sviluppo economico, ma di capire che è proprio attraverso la sostenibilità che la crescita diventa strutturale e inclusiva.
Il messaggio è chiaro: sostenibilità e competitività non sono alternative, ma alleate. Continuare a percepirle come incompatibili rischia di rallentare la trasformazione di cui l’Italia ha bisogno. Il futuro non premierà chi sceglie tra crescita o ambiente, ma chi saprà integrarli in una visione unica. La sfida è culturale, politica ed economica. Ma soprattutto, è un’occasione da non perdere.
Fonte: La sostenibilità conviene: gli scenari del Rapporto ASviS sfatano i falsi dilemmi